Approcciandoci al tema cyberbullismo si deve necessariamente tenere conto, oltre che della sfera online, anche di quella sociale, relazionale ed affettiva, relativa al contesto scolastico e familiare in cui è inserito il minore. All’interno di questa cornice più ampia e più articolata è possibile dare il giusto peso al contesto sociale allargato in cui gli episodi iniziano, non esclusivamente a quanto accade online.
Per la rubrica "ne parliamo con..." la coordinatrice dell'Osservatorio Multimedialità e Minori di Feicom, Simona Durante, ha intervistato sul delicato tema delle dipendenze, il Dr. Federico Tonioni, responsabile dell'ambulatorio dell'Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali del Policlinico Gemelli.
Per la rubrica "ne parliamo con..." abbiamo intervistato sul delicato tema del cyberbullismo, il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Dr. Cosimo Maria Ferri.
Il modello educativo dei genitori dell’ultimo decennio è spesso basato sull’iper-genitorialità, genitori che vogliono vedere i propri figli pronti ad una vita di successo, realizzati in ambito lavorativo, dove ciò che conta di più è il guadagno.
Umberto Eco nel 2015 scriveva: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.
Queste poche righe sono quanto mai vere e i dati raccolti dagli utilizzatori dei social che postano foto e commenti di varia natura ci indicano che alla maggior parte del popolo della rete, almeno una volta è capitato di imbattersi in un hate speech.
Quando si parla di dipendenze da internet, tutti o quasi sanno di cosa si tratta, il fenomeno infatti è di forte attualità, quel che è interessante è invece il meccanismo che gli esperti del settore hanno analizzato, che evidenza una similitudine tra la dipendenza da sostanze e dipendenza dall’uso di device tecnologici.
Dopo un percorso legislativo di oltre tre anni, con il nuovo titolo: Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge 1261, proposto dalla senatrice del Partito Democratico Elena Ferrara.
La legge riconosce colpevole di cyber bullismo chiunque commetta denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica a danno dei minori.