
Con la riforma maturità 2026, l’Esame di Stato — che di fatto tornerà a chiamarsi Esame di Maturità — subirà mutamenti significativi, soprattutto per quanto riguarda la prova orale e il peso delle competenze acquisite lungo il percorso scolastico.
Le novità principali della riforma maturità
Una delle modifiche più evidenti riguarda il colloquio orale, che diventerà obbligatorio e non più aggirabile: chi si rifiuterà di partecipare volontariamente rischia di non conseguire il diploma, anche se gli scritti sono ottimi. In base alla nuova riforma maturità, l’orale sarà concepito come una prova multidisciplinare in cui non si valuteranno solo le conoscenze disciplinari ma anche il percorso formativo dello studente: esperienze PCTO (percorsi di formazione scuola-lavoro), l’impegno in educazione civica, il curriculum personale e la maturazione individuale saranno elementi rilevanti.
Al contrario, le prove scritte rimarranno essenzialmente nella stessa struttura attuale: non si prevedono rivoluzioni radicali su questo fronte, continueranno quindi ad esserci tre prove, di cui la seconda di indirizzo.
Il calendario è già noto: la prima prova scritta di italiano sarà fissata per giovedì 18 Giugno 2026, e la seconda prova seguirà il giorno successivo, venerdì 19 Giugno.
Obiettivi dichiarati e implicazioni
La riforma maturità mira a rispondere ad un’esigenza di maggiore coerenza tra valutazione finale e percorso scolastico. Il ministro Valditara ha motivato la proposta affermando che non basta misurare solo quanto si è appreso negli ultimi mesi: occorre riconoscere quanto il percorso formativo ha contribuito alla crescita personale dello studente. Questo spostamento di paradigma dovrebbe restituire centralità al credito scolastico, al comportamento, ai PCTO e al curriculum personale nel bilancio finale.
Dal punto di vista organizzativo, le scuole e gli studenti dovranno prepararsi fin da ora a questa transizione: gli insegnanti dovranno modulare le loro valutazioni nel quinquennio in modo da riflettere le competenze trasversali, mentre gli studenti dovranno curare non solo lo studio tradizionale, ma anche la documentazione delle esperienze scolastiche ed extrascolastiche, come il volontariato.
Rischi, criticità e domande aperte
Non mancano le perplessità: alcuni osservatori segnalano che rendere obbligatorio l’orale con la minaccia della bocciatura rischia di generare ansia e conflitti, in particolare per chi vive difficoltà emotive. Altri criticano l’assenza di un’armonizzazione nazionale: alcuni aspetti della riforma rischiano di essere interpretati in modo diverso da scuola a scuola, compromettendo l’equità fra studenti. Inoltre, resta da chiarire in che misura il valore delle prove scritte potrà essere ridimensionato e in che proporzione l’orale assumerà il peso decisivo nel voto finale.
Come prepararsi ai cambiamenti della nuova maturità
La riforma maturità comporta l’introduzione di un nuovo modello dell’esame di maturità, nel quale l’orale multidisciplinare diventa fulcro della valutazione, mentre le prove scritte mantengono la struttura consolidata. Pur con alcuni rischi da calibrare, l’obiettivo dichiarato è valorizzare l’intero percorso scolastico dello studente e dare dignità al momento del diploma come passaggio formativo.
Il personale scolastico dell’Istituto Gabriele d’Annunzio sarà pronto ad accompagnare i ragazzi verso una preparazione più articolata rispetto al passato: per ricevere supporto in qualsiasi momento, contattaci!

