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150 anni di bellezza e ardore

D'Annunzio

 

Sono trascorsi 150 anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio ma il fascino del suo spirito indomito sembra destinato a durare per sempre.

Unico ed inimitabile, il grande autore riuscì nell’intento di fare della sua stessa vita un’opera d’arte, unendo alla vocazione estetica del poeta l’ardore volitivo dell’uomo d’azione. Ed è proprio nell’inscindibilità delle sue due nature che risiedono il suo vigore e la sua modernità.

Poiché il ruolo di protagonista era il solo che la sua indole potesse accettare, non meraviglia che fin da ragazzo egli si facesse notare per la vivacità intellettuale, lo stile impeccabile e la trasgressiva originalità. Era altresì inevitabile che l’uomo che tutti volevano imitare dovesse un giorno confrontarsi in prima persona con la storia: un animo siffatto non poteva infatti sentirsi a suo agio nelle regole strette della nascente società di massa e doveva, pertanto, tentare di oltrepassarle, con l’audacia, spesso disperata, di chi può accettare come meta solo la vetta inespugnabile.

Le sue imprese militari furono liriche quanto i suoi versi perché vita e poesia erano in lui inestricabilmente unite. Se è vero, però, che d’Annunzio non concepiva l’eleganza senza il coraggio né la libertà senza l’ardore, quando doveva maneggiare la tenue fragilità del verso, egli diventava il più delicato dei cesellatori e, con la disciplina rigorosa di chi aveva della scrittura una visione sacra, si faceva guidare solo dalla grazia. Egli ben sapeva, infatti, che il prorompere dei sentimenti andava soffiato con misura nel delicato vetro dell’arte, se si voleva che da esso scaturisse una bellezza soave. Solo l’immolarsi quotidiano alla ricerca della sublime purezza poté far nascere versi tanto leggeri quanto intensi come quelli de La pioggia nel pineto.

"Taci…. Ascolta" dice l’amante alla sua Ermione, affinché essa possa udire l’ineffabile. Ed è con questo stesso invito che intendiamo festeggiare il 150° anniversario della nascita di d’Annunzio, affinché dall’attento ascolto delle sue rime si possa cogliere la misteriosa meraviglia del mondo.

Alessandra De Cuia